Sottopasso di via Maggi a Brescia

Data: 28 Giugno 2014

La storia


A Brescia, esattamente in Via Maggi, si trova un sottopassaggio testimone di fatti misteriosi, proprio come lo sono le cronache che al tempo si sono occupate del caso.
Nei primi anni ’70 a Brescia sono iniziati i lavori per il teleriscaldamento e anche la zona in questione ne era interessata. In una via vicino a via Maggi viveva una famiglia trasferitasi dal sud ma che continuava a conservare le tradizionali usanze: la mamma dei due figli aveva l’abitudine di vestire sempre di nero con il capo coperto.
Una fredda mattina invernale la città si svegliò sotto un violento temporale, ma la donna uscì comunque di casa per accompagnare a piedi i figli alla vicina scuola. La tragedia avvenne sulla via del ritorno: la signora, non vedendo una delle buche dei lavori per il teleriscaldamento poiché riempitesi d’acqua, vi cadde dentro e annegò.


Le testimonianze


Da quel giorno molte sono le persone che hanno decritto la visione fugace di questa anomala figura, ribattezzata “la donna in nero”, che sembra sempre scrutare le macchine come alla ricerca di qualcuno.
Infatti vari testimoni raccontano che, passando in quella zona, si sono improvvisamente imbattuti in una figura singolare e molto misteriosa: una donna vestita di nero ai margini della strada. Chi l’ha vista bene la descrive come una donna dal viso bianco e con gli occhi sgranati. Un testimone narra che recentemente l’ha vista mentre, sul ciglio del sottopassaggio, guardava le auto transitare. Appena si accorse della stranezza del fatto, riguardò attraverso lo specchietto ma lì non c’era più nessuno.


L’indagine


La Crew di hesperya, dopo l’ultima testimonianza apparsa sul quotidiano della città, si è recata sul luogo per provare a dare una risposta, attraverso l’uso della strumentazione, a questo fatto singolare. Appena arrivati sul posto (una zona cittadina densamente abitata) ci si è però accorti delle condizioni disagevoli per svolgere questo tipo di ricerca: l’inquinamento acustico ed ambientale era tale da rendere difficoltosa l’indagine. Abbiamo comunque svolto delle registrazioni video e delle sessioni di EVP, ma una volta analizzato a posteriori tutto il materiale si è constatata l’effettiva contaminazione acustica che ha reso impossibile un’analisi oggettiva. Nelle immagini delle registrazioni video e nelle fotografie scattate non è stata inoltre riscontrata alcuna anomalia.
A seguito di tutte queste circostanze non possiamo fornire una risposta a supporto delle varie segnalazioni pervenute.