Abbazia di San Nicolò del Boschetto a Cornigliano, Genova

Data: 10 Giugno 2017

Nel mese di Giugno 2017, hesperya ha avuto la straordinaria opportunità, finora unica nella storia del Ghost Hunting, di poter svolgere un'indagine all'interno di una chiesa consacrata, dove tuttora si svolgono regolari messe ed eventi liturgici.
La chiesa in questione fa parte di un'antica abbazia del XV secolo, l'Abbazia di San Nicolò del Boschetto, che si trova a Cornigliano (Genova).
Per questa irripetibile ed eccezionale opportunità, hesperya deve ringraziare il Sig. Alberto Di Feo, Direttore dell'Abbazia durante il periodo dell'indagine, e persona squisita, di grande curiosità intellettuale anche verso tematiche inusuali come quelle della fenomenologia paranormale.

Storia dell'Abbazia

 

Il complesso dell'Abbazia di San Nicolò del Boschetto, o Badia del Boschetto, costituito dal monastero e dalla chiesa (un tempo affidati ai monaci Benedettini ed oggi gestiti invece dai sacerdoti Orionini), si trova nel quartiere genovese di Cornigliano, situato nella bassa Val Polcevera, alle prime pendici del Colle di Coronata. Deve il suo nome alla fitta vegetazione che un tempo lo circondava e che in parte è visibile ancora oggi verso monte, nonostante la zona, un tempo agricola, abbia assistito agli inizi del Novecento ad un grande sviluppo industriale, che ha portato, nel tempo, l'Abbazia ad affacciarsi non più sul verde dei boschi, ma su un trafficato tratto stradale che corre ai piedi della collina di Coronata.
La fondazione dell'Abbazia risale al 1311, per opera del patrizio genovese Magnone Grimaldi, che fece costruire una cappella, già citata come "ecclesia" (chiesa) attorno alla metà del secolo.
Aveva un'unica navata lunga quindici metri e larga otto. Di questa cappella, i Grimaldi e i loro eredi ebbero il giuspatronato. Nel 1410 vi si insediarono i monaci benedettini, a cui gli eredi di Magnone Grimaldi donarono la piccola chiesa (sacellum) e una piccola casa che divenne la prima abitazione dei monaci.
La chiesa fu intitolata a San Nicolò, perché qui fiorì il Beato Nicolò da Prussia, che visse al Boschetto per trentaquattro anni e qui vi morì il 23 Febbraio del 1456.

 

Nel 1415, cominciò la costruzione del nuovo monastero finanziata dalle famiglie più importanti di Genova quali gli stessi Grimaldi, i Doria, i Lercari, gli Spinola che, nel corso del XV secolo, lo scelsero anche come luogo per la propria sepoltura e lo arricchirono di arredi e opere d'arte. L'originaria cappella fu ampliata e incorporata nel nuovo complesso monastico e venne consacrata nel 1502.
Nel 1507 fu ospitato anche Luigi XII con la sua corte. Cominciò così un periodo di fiorente splendore per l'Abbazia, alla cui guida si susseguirono eminenti personalità della congregazione benedettina.
Tra Seicento e Settecento la Badia del Boschetto subì notevoli e sostanziali trasformazioni di gusto barocco che alterarono l'originaria struttura gotica e rinascimentale.
Arrivò poi il periodo della decadenza, con l'occupazione delle truppe austriache verso la metà del Settecento che danneggiarono e saccheggiarono numerosi arredi e tesori del monastero: i monaci dovettero abbandonare l'abbazia e trasferirsi in città.

Nel 1810 i monaci dovettero nuovamente lasciare il monastero per effetto delle Leggi Napoleoniche sulla soppressione degli ordini religiosi. I locali dell'Abbazia vennero così venduti a privati e divennero proprietà della famiglia Delle Piane, mentre gran parte degli arredi e delle opere d'arte rimaste andò disperso o trasferito in altre chiese.
Ad un certo punto il complesso monastico fu trasformato persino in una fabbrica e i locali del monastero divennero abitazioni.
Nel 1870 però, i proprietari fecero riaprire la chiesa al culto e nel 1912 i Benedettini tornarono nell'Abbazia e vi rimasero fino al 1958. Nel 1960 la gestione del complesso passò all'Opera Pia di Don Orione.
Oggi l'Abbazia è sede di mostre, concerti, eventi culturali e centro di accoglienza e recupero per persone disagiate e in difficoltà. Nelle celle che un tempo erano dei monaci benedettini, oggi vengono ospitati gli operai dell'Opera Pia di Don Orione.

L'indagine

 

Contattati direttamente dal direttore dell’Abbazia, l’interesse e la curiosità della crew hesperya sono stati subito catturati dagli insoliti fenomeni registrati e vissuti dalle persone che operano nel luogo: le videocamere di sorveglianza in infrarosso hanno infatti registrato una grossa luce che sale all'improvviso dal pavimento del chiostro; nella zona in cui un tempo c'erano le celle dei monaci, e ora ci sono le camere per gli ospiti, di notte è capitato di sentire bussare alle porte delle stanze, e su tre telecamere disposte all'incrocio dei corridoi, soltanto una ha filmato un'ombra scura sostare davanti alla porta di una camera e poi sparire velocemente. Sono state poi qui riprese altre sagome scure muoversi rapidamente.
Data la particolarità e rilevanza dei fenomeni rilevati dallo stesso Alberto, allora Direttore dell'Abbazia, e anche da altre persone ospiti del complesso, hesperya ha deciso d'indagare. L’indagine presso l’Abbazia si è svolta in orario serale/notturno, dalle 17.30 alle 02.30
L'indagine si è concentrata in 4 ambienti:
- la chiesa
- la cripta
- il chiostro grande
- l'"Area '500"

Sono state posizionate telecamere fisse ad infrarosso nella chiesa, nella cripta e nel chiostro grande.
Nella cripta è stato posizionato anche un sensore di movimento.
Contemporaneamente, in tutti gli ambienti interessati dall'indagine sono state fatte riprese video in infrarosso, fotografie in infrarosso e sessioni audio EVP.
Nello specifico la crew di hesperya ha utilizzato questa strumentazione:
- Videocamere Handycam a visione notturna
- Videocamere fisse a visione notturna
- Reflex ad infrarossi Sony DSC F828
- Reflex Canon EOS 60Da con obiettivo Canon EF28mm f/1.8
- Sensori visivi di movimento
- Registratori digitali
- Fotocamera a visione notturna con rilevatore di movimento
- K2 EMF Meter (rilevatore di onde elettromagnetiche)
- Mel Meter (rilevatore di onde elettromagnetiche e temperatura ambientale)

Anomalie riscontrate

 

Sono state riscontrate numerose e interessantissime anomalie audio, video e una straordinaria anomalia fotografica.
Le anomalie audio e video si sono concentrate soprattutto nella chiesa e nella cripta sottostante.
Va ricordato, a questo proposito, che sotto al pavimento del 1300 delle tre navate della chiesa, ci sono moltissime tombe: sono le antiche tombe delle famiglie più importanti di Genova, le tombe dei monaci benedettini dell'Abbazia (navata centrale) e poi la tomba dell'Abate, che si trova interrata nel pavimento, davanti all'ingresso della navata centrale, dopo il primo gradino.
Numerosi sono gli evp registrati nelle navate della chiesa.

Dopo la domanda di Mattia “Ti stiamo dando fastidio?” abbiamo individuato un rumore anomalo.

(Come sempre consigliamo l'uso di un paio di cuffie per un ascolto ottimale di ogni singolo file audio)

Sempre alla domanda di Mattia “C’è qualcuno qui con noi?” si può sentire una voce rispondere “no” e successivamente “Sto qui”

Altre anomalie registrate sono state identificate come singole parole o sospiri

Inoltre altre interessanti anomalie sono state registrate dai nostri digital recorder mentre noi membri della crew stavamo parlando, senza effettuare mirate sessioni EVP:

Altro interessante evp è stato registrato dalla handycam di Mattia. Mentre Katia racconta un episodio passato, nell’audio del filmato si sente una voce dire “Stai zitta”

Ultima interessante anomalia registrata nelle navate della chiesa è lo spegnimento improvviso della handycam di Roberta, con  batteria carica. Anomalia resa più particolare dal fatto che, una volta analizzato il materiale audio e video, si è rilavata una discrepanza tra le due registrazioni: la handycam smette inspiegabilmente di registrare ben prima del suo successivo improvviso spegnimento. Grazie alla contemporanea registrazione video della handycam di Mattia, abbiamo notato che questo lasso di tempo tra i due avvenimenti ammonta a circa 20 secondi. Vista la straordinaria anomalia abbiamo chiesto un parere ad un esperto videomaker il quale ha confermato l’impossibilità di una telecamera di interrompere autonomamente la registrazione prima del suo spegnimento salvo quattro particolari casi:

1) interruzione manuale da parte dell’utente

2) spegnimento del dispositivo dovuto a batteria insufficiente

3) spazio di memoria di archiviazione esaurito

4) rottura del dispositivo/supporto di memorizzazione.

 

Ovviamente il nostro caso non rientra in uno di quelli sopracitati in quanto la handycam ha ripreso il suo corretto funzionamento nella successiva registrazione.

Anche nella cripta della chiesa è stato rilevato un suono anomalo. Un attimo prima che Katia pronunci la parola “Saranno”, si sente una voce dire “Sa”, come a volerla anticipare

L'anomalia fotografica, invece, si è verificata nel Chiostro Piccolo, un tempo infermeria dei monaci.
Dietro al cancello del chiostro piccolo compare, sospesa a mezz'aria, quasi al centro del cancello e sopra ad una grande anfora, una figura luminescente, priva delle gambe, che sembra indossare una sorta di tunica, o mantello e, all'altezza della testa, è presente una croce ben visibile

(clicca sulla foto per ingrandirla)

1 - anomalia luminescenza evidenziata
1 - anomalia luminescenza evidenziata
2 - dettaglio anomalia
2 - dettaglio anomalia
2A - dettaglio anomalia figura evidenziata
2A - dettaglio anomalia figura evidenziata
3 - conversione B/N
3 - conversione B/N

4 - elaborazione 3D
4 - elaborazione 3D
5 - crop anomalia
5 - crop anomalia
5A - crop volto e croce evidenziati
5A - crop volto e croce evidenziati

E' molto interessante notare come questa piccola croce che si evidenzia sull'anomalia sia uguale alla piccola croce incisa sul sarcofago di marmo del IV sec. d.C. che si trova all'interno della Chiesa, e che rappresenta un "unicum", una testimonianza eccezionale del nascente Cristianesimo

(clicca sulla foto per ingrandirla)

12 - collage
12 - collage

Dal confronto con la foto scattata da Alberto, risulta inoltre evidente che nel medesimo punto in cui compare l'anomalia non c'è nulla che possa averla generata: sopra l'anfora, infatti, c'è un muro liscio, privo di oggetti, affreschi o superfici riflettenti. Dall'analisi e pulitura del file RAW risulta anche chiaro che le sbarre del cancello, debolmente illuminate dal cono di luce del faretto IR, che è puntato nell'angolo destro dell'immagine, non possono aver prodotto un riflesso, perché l'illuminazione infrarossa in quel punto era molto scarsa, il cancello era immerso in un buio completo e la distanza di scatto era di circa 5-6 metri, quindi non abbastanza ravvicinata da generare un riflesso col debole cono luminoso del faretto IR.

 Si tratta di qualcosa che ha un proprio tenue bagliore, diverso da quello delle sbarre illuminate, dalle quali infatti si differenzia, come evidenziato nei dettagli puliti ed elaborati del RAW

(clicca sulla foto per ingrandirla)

6 - foto chiostro piccolo inviata da Alberto
6 - foto chiostro piccolo inviata da Alberto
7 - collage confronto anomalia
7 - collage confronto anomalia
8 - collage confronto dettaglio anomalia
8 - collage confronto dettaglio anomalia

9 -collage anomalia elaborazioni
9 -collage anomalia elaborazioni
10 - collage anomalia e dettaglio
10 - collage anomalia e dettaglio
11 - collage dettaglio anomalia
11 - collage dettaglio anomalia

E' molto interessante notare, inoltre, come questa figura luminescente (assimilabile ad un monaco, o più precisamente ad un abate), che sembra indossare una tunica ed avere una piccola croce all'altezza della testa, sul copricapo (mitra abbaziale) sia comparsa proprio nel Chiostro Piccolo, dove un tempo c'era l'infermeria dei monaci Benedettini dell'Abbazia.

E’ importante ricordare, a questo proposito, che nell'Abbazia di San Nicolò del Boschetto visse (per trentaquattro anni) e morì, il 23 Febbraio del 1456, una figura di grande rilievo, il Beato Nicolò da Prussia, che fu uno degli Abati dell'Abbazia.

Exif RAW Anomalia Figura Luminescente_ Ore 01:54:53

- Fotocamera: Sony DSC-F828 in NightShot Mode + illuminatore IR sulla reflex
- Obiettivo Carl Zeiss Vario Sonnar 28-200mm
f/2
Tempo di esposizione 0.8 sec.
ISO 1600
Distanza Focale 7mm
Nessun Flash

Purtroppo lo scatto non è ripetibile per motivi di natura burocratico-organizzativi dell'Abbazia.
Resta tuttavia estremamente affascinante e suggestiva l'anomalia della figura luminescente che ricorda un abate, e resta anche analogamente affascinante e inspiegabile, come abbia potuto generarsi la medesima crocetta che si trova incisa sul sarcofago all'interno della chiesa, in un punto in cui non ci sono croci o qualunque altro segno od oggetto, in quanto tale piccola croce si trova esattamente sospesa in aria, ovvero sul copricapo della figura luminosa.

Infine, degno di nota, vogliamo citare come per la prima volta durante una delle nostre indagini, tutti i membri di hesperya hanno avuto sensazioni fisiche inspiegabili come pelle d'oca e freddo improvviso e lacrimazione degl'occhi all'interno della Chiesa, precisamente nella navata di sinistra, durante le sessioni di EVP svolte.

Ringraziamo il Sig. Alberto Di Feo, ex direttore dell’Abbazia, per averci ospitati e dato la possibilità di svolgere un’indagine presso questo luogo ricco di storia e di aver così permesso di arricchire con prove importanti la nostra ricerca.