Palazzo del Diavolo a Sorgà [VR]

Data: 06 Ottobre 2012


la soffitta
la soffitta

Storia, leggenda e mistero


Dalla metà del Cinquecento ad oggi non sembra esserci differenza: il prato isolato è sempre lo stesso nel comune di Sorgà, in piena campagna della Bassa Veronese al confine con la provincia di Mantova. Qui Il Palazzo del Diavolo si erge imponente ed immutato, con quel fascino impenetrabile che lo avvolge fin dalla sua nascita.
La costruzione dell’edificio risale alla seconda metà del XVI secolo, commissionata dalla nobile famiglia veronese Bertoldi, allora proprietario del luogo, e modellato su cartoni di Giulio Romano, oggi conservati presso l’Archivio Murari Brà.
La tradizione attribuisce però l’idea di edificazione della struttura al giullare di corte dei Gonzaga, con lo scopo di essere destinata a sede diplomatica tra il Veronese ed il Mantovano. Qui infatti si riunivano i rappresentanti dei duchi di Mantova e degli scaligeri, nel tentativo di giungere ad accordi di pace nei territori di confine tra le due signorie.
Qui finisce la storia documentata nei libri ed inizia quella popolare. Si racconta infatti che il palazzo fosse “di proprietà” del Diavolo in persona. Teatro di riunioni esoteriche, con sacrifici di vergini, e feste lussuriose, cui avrebbe partecipato il Maligno, il “Palazzon” era un luogo accuratamente da evitare, questa era la diktat del tempo. Questo fino a quando un parroco, per porre fine agli atti crudeli ed immorali lì commessi, decise di benedire il posto. Dopo la preghiera, davanti agli occhi attoniti del prete e della gente del paese, la casa sprofondò inesorabilmente nella terra. Dopo alcuni anni, proprio in quel luogo, un grande proprietario terriero la ricostruì, perfettamente identica alla precedente. Da allora, si racconta che ogni famiglia che abiti quella casa sia colpita da avvenimenti funesti.
Grazie alla gentile concessione dell’autorizzazione del proprietario del Palazzo, abbiamo effettuato la nostra indagine in notturna. Durante il primo sopralluogo siamo venuti a conoscenza, grazie ai racconti del signor Murari, di ulteriori storie legate al palazzo: durante la seconda guerra mondiale fu un luogo di rifugio di molti soldati ed è inoltre una delle poche strutture del paese di Sorgà ad avere i sotterranei. Fatto che sembra così ricollegarsi alla storia dell’esistenza di una struttura al di sotto di quella esistente.


il pozzo nel seminterrato
il pozzo nel seminterrato

L’indagine


L’indagine si è svolta con l’utilizzo di tutta la strumentazione a nostra disposizione: telecamere IR e non, macchine fotografiche, rilevatori EMF e registratori digitali.
Sul luogo anomalie particolari sono state rilevate dai K2 in una stanza dell’ultimo piano e nei sotterranei. I dispositivi si sono accesi fino a fondo scala dopo le specifiche domande: “Se qualcuno è qui con noi può avvicinarsi alla luce verde?”. Ovviamente abbiamo ritenuto degno di interesse questo fenomeno dopo aver accuratamente appurato l’assenza di possibili fonti elettromagnetiche anomale.
Dall’analisi del materiale audio sono emersi due EVP per noi degni di notevole interesse.
Il primo alla domanda “è morto qualcuno qui?” è possibile sentire chiaramente dei suoni sillabici. Dopo accurate elaborazioni, anche grazie al supporto esterno di Luca Buffoli e di Dino Gervasoni, siamo riusciti a decifrare il particolare EVP; si tratta di sillabe prive di vocali classiche di una voce “ultraterrena”: si sente chiaramente dire “una vergine”. (Come sempre consigliamo l’uso di cuffie).

Di seguito, lo stesso EVP con la risposta pulita da rumore di fondo.

Il secondo EVP invece risponde con un sospirato “si” alla domanda “c’è qualcuno qui?”.

E’ stata veramente un’indagine molto interessante ed è intenzione dell’hesperya Crew di tornare il prima possibile in questo luogo misterioso.


Di seguito il video con i risultati ottenuti.

 

(Foto e video di Stefano Urso)