Forte di Pietole a Borgo Virgilio (MN)

Data: 15 Novembre 2015 - 5 Marzo 2016

Il Forte

 

Il forte di Pietole nasce, all’interno del piano di difesa di epoca francese, con il duplice scopo di difendere la diga progettata da Chasseloup nel 1802, coincidente con l’argine di Mincio nel tratto che dal forte giunge alle fortificazioni di Migliaretto, e che governava l’inondazione della valle del Paiolo, e di agire come presidio in difesa del lato sud della piazzaforte di Mantova. Dal punto di vista compositivo l’opera si basa su una serie di livelli difensivi che procedono dalla campagna all’interno della piazza d’armi. Il primo livello, nonché il più esterno, è rappresentato dalla strada coperta, il secondo livello compete al fossato secco, il terzo livello fa capo alle opere esterne, rivellini e controguardie. Procedendo verso l’interno si trova poi il fossato umido, che di fatto è il quarto livello difensivo ancorché considerato passivo poiché rappresentato dalla sola acqua, e l’ultimo rappresentato dal fronte bastionato della piazza d’armi. Nei fianchi dei bastioni sono alloggiate le casematte da artiglieria per la difesa del fossato, che veniva inondato solo in caso di guerra. La struttura del forte viene arricchita da una galleria di controscarpa che percorre l’intero perimetro esterno ai rivellini e alle controguardie. Tale elemento, peculiare di questa fortificazione, fornisce alla struttura un grado di funzionalità assoluta, infatti tutto il perimetro del forte può essere controllato da questo camminamento. Alla struttura del forte sono stati aggiunti nel corso degli anni diverse opere a corredarne l’efficienza: una grande polveriera, una cucina, una caserma per fanteria e numerose piccole polveriere per l’uso quotidiano; oltre a ciò negli ultimi anni di attività militare sul suolo del forte sono stati costruiti 23 capannoni in muratura adibiti allo stoccaggio di materiale bellico. L’armamento a metà dell’Ottocento era composto da 102 pezzi d’artiglieria suddivisi in 56 cannoni, 24 obici e 22 mortai.

La Storia

 

Le vicende legate alla vita del forte di Pietole iniziano nel 1802, all’indomani della presentazione del piano di difesa della città di Mantova studiato dal generale François de Chasseloup-Laubat. Nel 1803 iniziarono i lavori di costruzione della chiusa posta alla gola del forte e dalla diga-ponte di sinistra che consentiva l’allagamento del fossato.
A partire dal 1804 fino al 1813 proseguirono i lavori con la creazione del terrapieno della piazza d’armi inizialmente non murato, e con la costruzione delle opere esterne terrapienate e murate (rivellini, controguardie e galleria di controscarpa). Nell’anno 1814, a causa del conflitto degli occupanti francesi contro l’Austria, il forte fu messo in stato di difesa e si procedette con la creazione della spianata attorno al perimetro della fortificazione con la conseguente demolizione del borgo di Andes.
A partire dal 1815 il forte fu oggetto di rilievo da parte degli austriaci succeduti ai francesi. Dal 1840 al 1845 fu la volta della costruzione delle casamatte nei fianchi dei bastioni, ognuna di queste poteva ospitare tre o cinque pezzi d’artiglieria ben protetti dalle spesse volte in muratura e dal terrapieno soprastante.

Le operazioni militari della prima guerra di indipendenza portarono le artiglierie del forte a far fuoco massicciamente sulle truppe piemontesi accampate a sud di Mantova.
Negli anni 1862 e 1863 fu costruita la grande polveriera posta al tergo del bastione centrale del forte che si aggiungeva alle riservette costruite negli anni precedenti. Nel 1866, all’alba della terza guerra per l’indipendenza italiana, fu modificato il profilo dei parapetti di bastioni e rivellini in modo da poter piazzare le artiglierie in barbetta. Dopo l’annessione di Mantova al Regno d’Italia nell’ottobre dello stesso anno iniziò il progressivo smantellamento degli apparati difensivi cittadini, il forte fu inizialmente incluso nella lista delle opere radiate dal novero delle fortificazioni e successivamente riammesso come deposito di materiali e munizioni. Nel 1917 infatti, colmo di munizioni accatastate oltre i limiti, un incendio, innescato dalla perdita di liquidi incendiari fuoriusciti da alcuni proiettili destinati al fronte isontino, propagò rapidamente raggiungendo la grande polveriera e le casamatte situate nella cortina di destra. Gli effetti di quella esplosione, rimasta nella memoria, sono tutt’ora visibili nel profondo cratere sul luogo dov’era posta la polveriera austriaca.
Gli anni successivi videro il forte sempre impiegato come deposito di materiali per i quali furono costruiti in più riprese magazzini e ricoveri collegati da una rete interna di decauville. Agli inizi degli anni Novanta il forte fu dismesso definitivamente.

Le Indagini

 

Considerata la vastità e la storia della struttura, hesperya si è avvalsa per questa indagine della collaborazione di due importanti gruppi di lavoro. Per la cooperazione nell'indagine ci si è avvalsi del prezioso lavoro di Erica Turetta, Andrea Pugliese e Alberto Nalotto del gruppo di ricerca Ghost Hunter Padova, mentre per il supporto storico e logistico hanno collaborato i volontari dell’associazione Exploring Academy. Inoltre, l’estensione del luogo e la particolarità delle anomalie riscontrate hanno richiesto più tempo di lavoro, quindi l’intervento e le rilevazioni sono state effettuate in due indagini: la prima a Novembre e la seconda a Marzo.

Prima indagine - 15 Novembre 2015

 

Nella prima indagine hesperya ha potuto contare sul supporto del gruppo GHP (Ghost Hunter Padova). Per ottimizzare subito gli interventi di ricerca, considerati tempi e spazi, si è deciso di lavorare in due gruppi separati.
Dalle rilevazioni effettuate tre sono le zone del forte degne di particolare interesse viste le numerose anomalie riscontrate.
Il primo luogo è quello che viene definito sala dell’esplosione ovvero il Bastione 3, dove nel 1917 si propagò il grave incendio.

Viene lasciato il digital recorder in REC nella sala completamente vuota. Una volta riascoltata la registrazione si può udire il suono di una voce trascinata.

L’anomalia audio è qui accompagnata da una interessante prova visiva.

Collage prove foto 1
Collage prove foto 1
Collage prove foto 2
Collage prove foto 2

Anomalia: L'ombra, proiettata sulla parete ad angolo di fronte a Katia, appare speculare rispetto alla sua posizione.
Katia è girata di ¾ verso sinistra ad inquadrare l’ingresso (come mostra la direzione del fascio di luce IR del suo faretto) mentre la sua ombra è girata verso destra: ha infatti il profilo, l’incavo delle gambe e le ginocchia rivolte verso destra mentre dovrebbero essere rivolte verso sinistra, a seguire la posa in cui era.
Roberta, la guida del Forte Alberto e Mattia, si trovano tutti alle sue spalle, al di là dell’arco che divide longitudinalmente la sala, rispettivamente a 8-10mt e 3-4 mt da lei.

Il faro IR dei GHP si trova a terra, vicino a Roberta, e proietta un fascio di luce leggermente trasversale rispetto a Katia e spostato sulla destra, a sfiorare la base dell’arco.

Exif Anomalia Ombra Speculare Ore 00:05:03:
- Fotocamera: Sony DSC-F828 in NightShot Mode + illuminatore IR sulla reflex + faro IR a terra [a 8-10 mt. di distanza in diagonale]
- Obiettivo Carl Zeiss Vario Sonnar 28-200mm F2.8 f/2
- Tempo di esposizione 0.8 sec.
- ISO 1600
- Distanza Focale 7mm
- Nessun Flash

Ripetzione Prove: Forte di Pietole, Borgo Virgilio (Mantova)/5.03.2016 [2° Indagine]

Sono state eseguite una decina di immagini in infrarosso, sempre ricreando le medesime condizioni di scatto dell'anomalia, nello stesso punto della "Sala dell'Esplosione" (Bastione 3):
stessa posizione di Katia girata di ¾ verso sinistra rispetto al muro d'angolo frontale.
Stessa luce infrarossa a terra dietro di lei, leggermente trasversale a lei. Medesime distanze di posizione e di luci.
L'ombra proiettata, stavolta, è risultata correttamente girata verso sinistra (e non più verso destra), come si evidenzia nel collage prove foto 1 e dalla comparazione fra l'ombra anomala speculare e l'ombra in posizione corretta (collage prove foto 2).

hesperya non sa dare una spiegazione di come questo sia potuto accadere.

La cosa interessante di questa anomalia, inoltre, è che ognuno può verificarne la veridicità a casa propria, utilizzando un muro, una persona girata di ¾ verso sinistra e una luce a terra lievemente trasversale dietro la persona: si potrà così osservare come l'ombra proiettata non è mai speculare e girata verso destra, ma correttamente girata verso sinistra, a seguire la posizione del corpo.

In seguito i due gruppi si riuniscono presso il muro della fucilazione. Qui nel periodo delle Seconda Guerra Mondiale vennero fucilate diverse persone.

Nella sessione EVP qui registrata evidenzia una voce dire “Mi sento giù"

Le anomalie più particolari sono state rilevate nella sala tonda detta “Sala di Nicola”, così soprannominata perché qui negl'anni '80 un ragazzo nel periodo di leva non obbedì all’ordine del suo superiore di fermarsi e di farsi riconoscere. L’uomo sparò, provocando così la morte del giovane.
Qui Mattia, Katia e Roberta hanno registrato una sessione EVP. L’anomalia riscontrata durante la registrazione è degna di nota: mentre vengono poste alcune domande, improvvisamente la radiolina Walkie-talkie inizia ad emettere delle scariche ad intervalli regolari, simili ad un codice morse. Queste interferenze si sono verificate dopo ogni domanda posta, come se fungessero da risposta.

Inoltre, in una di queste interferenze, si riesce a capire una parola all'interno del rumore di fondo del walkie-talkie senza che nessuno dall'altra parte riesca a comunicare. Infatti, data la vastità e particolarità strutturale del Forte, era impossibile dialogare tra i 2 gruppi in quel momento distanti diverse centinaia di metri e sotto terra.

Dopo aver riascoltato le registrazioni delle varie sessioni EVP, abbiamo riscontrato un’altra serie di anomalie audio particolari.

Seconda indagine - 5 Marzo 2016

 

Considerate le numerose interessanti anomalie riscontrate nella prima indagine e la vastità dell’area della struttura del Forte di Pietole, il gruppo di hesperya ha ritenuto necessario approfondire la ricerca ritornando sul posto.
Durante la seconda indagine si sono effettuate una serie di registrazioni video e audio presso alcune zone del forte non analizzate nel primo intervento. Inoltre, questa volta si è presentata la preziosa opportunità di avere presente un prete esorcista che, incuriosito dal modo di operare e dai risultati riscontrati nella prima indagine, ha chiesto espressamente di poter accompagnare il gruppo. Per hesperya questo supporto si è rivelato di grande utilità in quanto ha permesso un confronto costruttivo ed arricchente, con una persona estremamente competente in materia, su varie tematiche del mondo paranormale.
Dalle diverse registrazioni effettuate, si sono evidenziate numerose anomalie audio, tutte rilavate nei luoghi del Forte già degni di nota durante la prima indagine.
In modo particolare rispettivamente nella sala di Nicola, nella sala dell’esplosione e al muro delle fucilazioni.

Ringraziamo il Comune di Borgo Virgilio (MN) e l'associazione Exploring Academy per averci permesso di indagare in questo importante luogo storico e approfondire cosi la nostra ricerca.