L'Angst Hotel

di Roberta Faliva


Alla fine dell'800 Adolf Angst ,un ricco imprenditore svizzero, arrivò a Bordighera con l'obiettivo di costruire un lussuoso albergo e farne il fulcro del turismo borghese di mezza Europa.

Il terreno ideale per edificare la prestigiosa struttura era occupato però da un'unica casa, abitata da un'anziana signora di nome Ghella. Angst le fece molte pressioni per convincerla a vendere la casa, ma la donna non voleva sapere di andarsene. Finché una notte un incendio divampò nella casa, bruciandola da cima a fondo. Il corpo di Ghella non venne mai trovato e nemmeno fu mai scoperta la causa dell'incendio. L'unico oggetto sopravvissuto al rogo era un fantastico specchio di antica fattura che Angst trovò molto affascinante e decise di metterlo in bella vista nel nuovo albergo. L'hotel venne inaugurato tuttavia, di tanto in tanto, accadevano episodi inquietanti: rumori misteriosi che nascevano dal nulla, porte sbattute nel cuore della notte, passi in corridoi dove apparentemente non stava camminando nessuno. Il signor Angst era il più colpito da questi eventi soprannaturali, visto che spesso e volentieri trovava dei lunghi capelli bianchi nella sua stanza da letto. L'imprenditore, intuita la natura di questi strani fenomeni, fece coprire lo specchio con un telo e di colpo queste manifestazioni cessarono di tormentare gli ospiti dell'albergo, tranne per qualche lugubre urlo di dolore che ogni tanto scuoteva il silenzio della notte. La vittoria di Angst fu però effimera: nel giro di poco tempo si ammalò e morì. Qualche tempo dopo anche questa struttura venne chiusa e l'hotel divenne un posto abbandonato come tanti. Abbandonato lo è tuttora. Sarà la suggestione del luogo, ma più di un visitatore ha dichiarato di aver udito rumori strani durante l'esplorazione dell'edificio in disuso. Qualcuno ha perfino affermato di aver visto la sagoma di una donna gobba nascondersi tra i cespugli. C'è anche un altro particolare che lascia basiti: ogni scritta tracciata sui muri dell'hotel scompare il giorno dopo, come se qualcuno si premurasse di cancellarla in fretta e furia.


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