Letta, la marionetta posseduta

di Roberta Faliva

 

Nei primi anni del 1970, Kerry Walton, un ragazzo di vent’anni, tornò nella sua città natale, Wagga Wagga, per partecipare al funerale di un parente.

Fu proprio in questa occasione che ricordò una paura infantile che aveva dimenticato crescendo: una vecchia casa abbandonata situata lungo la strada che conduceva alla sua abitazione e che si diceva essere infestata.
Sentendo che quello era il momento ideale per affrontare finalmente le sue paure dell’infanzia, Kerry entrò nella casa nel cuore della notte. Trovò un’apertura vicino alla finestra della cantina: l'oscurità era illuminata solo dalla luce dalla sua torcia. Il ragazzo stava avanzando tra le stanze della casa, piene ora di polvere, quando fu improvvisamente sorpreso nel vedere un paio di occhi che guardavano verso di lui e che sembravano appartenere ad un bambino seduto da solo.
Avvicinandosi e guardano meglio scoprì tuttavia che non si trattava di un bambino, ma di una vecchia e piuttosto grottesca marionetta. Incuriosito dall’oggetto Kerry afferrò la bambola e uscì dalla casa. Quando tornò a casa sua lasciò la bambola in salotto e andò a letto.
Il ragazzo era molto affascinato dalla marionetta e dopo alcuni giorni che la teneva con sé decise di ottenere alcune informazioni sul suo passato. Si recò al museo della sua cittadina dove una guida riuscì a fornirgli interessanti notizie: i chiodi utilizzati per unire i piedi alle gambe erano di circa 200 anni e lo stile fece capire che veniva dall'Europa dell'est. I capelli della marionetta erano inoltre capelli umani. Attraverso ulteriori ricerche si scoprì che il creatore della bambola l’aveva scolpita a somiglianza del suo giovane figlio, morto annegato all'età di sei anni.
La marionetta venne chiamata Letta (abbreviazione di Letta-me-out) poiché presto iniziò a suscitare inconsuete reazioni nelle persone che la vedevano. I cani scattavano e abbaiavano alla bambola, la gente si lasciava sfuggire un sussulto di shock quando posavano gli occhi sull’oggetto la prima volta, provando emozioni di paura e tristezza. In più di un’occasione le donne sono scoppiate in lacrime, lanciavano urla isteriche o svenivano.
Una spiegazione a questi fatti è stata data da alcuni esperti del paranormale i quali ritengono che le bambole siano in grado di ospitare un'anima umana dopo la morte, donandogli così una nuova casa.
La marionetta contiene ancora quest'anima, probabilmente quella del suo piccolo proprietario. Essa non è dannosa o pericolosa, ma a volte ha solo voglia di giocare, proprio come un bambino di sei anni.
La bambola è ancora in possesso di Kerry Walton.

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