Le misteriose acque rosse di Tovel

di Roberta Faliva

 

Le Dolomiti sono terra di fiabe e leggende e tra queste leggende una racconta perché le acque del lago di Tovel, sulle pendici del massiccio del Brenta, in Val di Non, d’estate diventavano rosse.

La storia narra che l’ultimo re di Ragoli morì senza eredi maschi, lasciando solo una figlia, la bellissima Tresenga. Se la regina si fosse sposata il suo regno sarebbe passato sotto il governo di un re straniero e avrebbe perso la sua indipendenza, ma Tresenga promise al suo popolo che sarebbe rimasta nubile. I re dei paesi confinanti, tuttavia, attratti dalla bellezza della regina e dalla sua ricchezza, cercarono di prenderla in moglie ma lei resistette a ogni corteggiamento. Tra i suoi pretendenti il più insistente fu il re di Tuenno, Lavinio, respinto due volte da Tresenga. Superbo e arrogante non poteva lasciare impunito un simile affronto, quindi armò il suo esercito e marciò verso Ragoli. Tresenga allora chiese ai suoi sudditi se volessero che lei accondiscendesse alle nozze o preferissero affrontare una battaglia durissima e dall’esito quasi sicuramente infausto. I Ragolesi si schierarono al fianco della loro regina e si mossero incontro al nemico: la battaglia avvenne sulle rive del lago di Tovel, dove l’esercito di Lavinio si era accampato, e durò alcuni giorni. Alla fine i Ragolesi furono massacrati e l’ultima a morire fu Tresenga, mortalmente colpita dalla spada di Lavinio. Il sangue degli sconfitti andò ad arrossare le acque del lago che da allora, a ogni anniversario della battaglia, si tinsero di rosso. Si narra inoltre che, nelle notti di luna piena, si possa incontrare il fantasma della regina che vaga sulle rive del lago piangendo per i suoi sudditi tragicamente uccisi.

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