di Roberta Faliva
La mattina del 27 maggio del 1913 il tenente Desmond Arthur, un pilota di origine irlandese della Royal Flying Corps, decollò su un biplano BE2 per un volo di addestramento apparentemente di routine presso il Montrose Airfield in Scozia.
Sfortunatamente l'ala destra del velivolo
improvvisamente si spense a metà del volo e Arthur morì nel conseguente schianto. Inizialmente si credeva che la tragedia era stata causata da un lavoro di
riparazione difettoso sull'aereo tuttavia, tre anni più tardi, un'inchiesta ufficiale del governo stabilì che Arthur stesso aveva provocato l'incidente a causa di una negligenza. Molti dei
compagni aviatori di Arthur si dispiacquero per questo segno negativo sulla memoria del loro amico scomparso e non passò molto tempo che al Montrose Airfield iniziarono ad accadere una serie di
eventi soprannaturali inspiegabili.
Nell’agosto 1916, il personale di stanza a Montrose cominciò ad avere visioni di quello che sembrava essere l'apparizione spettrale di un pilota. Alcuni dei testimoni riconobbero la figura
misteriosa e credevano che fosse il fantasma di Desmond Arthur. Gli avvistamenti sono diventati talmente diffusi che gli aviatori, terrorizzati, iniziarono abbandonare i loro posti o richiedere
un trasferimento da Montrose. Fino a quando CG Gray, direttore della rivista “The Aeroplane”, decise di portare avanti la teoria secondo cui Arthur era tornato a tormentare il suo ex aeroporto in
risposta all'indagine con cui il governo aveva infangato il suo nome. Gray esercitò pressioni affinchè l'inchiesta sull'incidente venisse riaperta. Questa volta le indagini più approfondite
stabilirono che Desmond Arthur non era responsabile dell’incidente. Dopo che il nome di Arthur non fu più collegato al fatto, lo spettro di Montrose scomparve, salvo un ultimo avvistamento in cui
sembrava sorridere.
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