Il fantasma dello specchio

di Roberta Faliva

 

Tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900, in una cittadina dell'America, Mary, una ragazza di 16 anni circa, viveva con i genitori fino a quando, sfortunatamente, si ammalò di difterite, una malattia molto diffusa a quell’epoca e cadde in coma.

Fin qui nulla di strano se non per il fatto che il padre dottore, sapendo bene che la malattia era contagiosa, fece credere a tutti che la figlia fosse morta e la seppellì in gran segreto. La madre, una donna di fede, non riuscì ad accettare questo doloroso fatto e credeva ancora che ci potessero essere possibilità di sopravvivenza per l'ammalata, quindi, prima di seppellirla le legò al polso una corda che spuntava fuori dalla bara a cui era collegata una campanella, così se la ragazza si fosse risvegliata, la campana avrebbe suonato. Sfortuna volle che purtroppo dalla casa il suono della campana non riuscì ad essere sentito. Il giorno seguente i genitori si recarono alla tomba di Mary, trovarono la corda tirata e spaventati iniziarono a scavare. Quando aprirono la tomba videro con orrore quel che era rimasto della ragazza ormai morta: il vestito, la faccia ed il resto del corpo erano macchiati di sangue e le mani erano diventate irriconoscibili da quanto la poveretta aveva provato, con la forza della disperazione, a scavare nel legno per provare a liberarsi.
Il giorno dopo, nel bagno della casa della ragazza, trovarono uno specchio rotto e il corpo di suo padre giaceva a terra morto, con il volto pietrificato di chi ha visto la morte dritta negli occhi, di chi ha visto un fantasma.
La storia narra che chi si posiziona davanti a uno specchio con solo la luce di una candela e invoca il nome di Mary per più volte, accanto al suo riflesso può comparire quello della ragazza con le sue mani insanguinate protese.

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