L'hotel di Henry Howard Holmes

di Roberta Faliva

 

Henry Howard Holmes è considerato ancora oggi il più prolifico serial killer che gli Stati Uniti abbiano mai conosciuto. Si contano all’incirca dai 70 ai 100 delitti da lui commessi.

Vissuto nell’Ottocento, è da sempre considerato un killer atipico. Nato in una famiglia agiata visse un’infanzia felice e un’adolescenza tranquilla. Non si fece però mancare il sadismo verso piccoli animali e il sogno di diventare un dottore.
Possedeva una passione viscerale per le truffe, passione che maturò fino a quando non commise il suo primo delitto e a questo ne seguì un altro: una donna, proprietaria di una farmacia, a cui Henry disse che le avrebbe curato il marito malato in cambio della gestione della farmacia stessa. Il risultato fu che, dopo aver avvelenato il marito, uccise anche la donna, facendone sparire il corpo.

Nel periodo successivo, grazie ai guadagni di una serie di frodi ben riuscite, fece costruire il suo Castello.
Il Castello, chiamato così per l’imponenza della sua struttura, era un enorme edificio a tre piani. Il pianterreno era riservato at attività commerciali, mentre i piani superiori erano stati adibiti a camere, che Henry affittava a turisti e gente di passaggio.
Ed è proprio l’hotel la parte più distorta di questo suo progetto. Trappole mortali, una geometria atipica, con passaggi stretti, corridoio che finivano contro pareti, botole, pareti scorrevoli e trappole degne di una casa degli orrori. Era così che Henry uccideva le sue vittime, un sistema che non venne scoperto se non due anni dopo. Henry amava spiare i suoi ospiti, mentre decideva come ucciderli e in che modo si sarebbe liberato dei loro corpi. Pare che uno dei motivi di tanta follia fosse il denaro, visto che Henry, dopo aver ucciso le sue vittime, le scarnificava e rivendeva gli scheletri all’università. Diceva a scopo di studio e ricerca.
Venne arrestato il 17 novembre del 1894 e la polizia ritrovò nel Castello all’incirca 150 scheletri. Venne condannato all’impiccagione, e morì la mattina del 7 maggio 1896, aveva solo 36 anni.
Nemmeno questa condanna però diede pace alle numerose sue vittime. Molte persone che oggi visitano il suo Castello, meta infatti di curiosi e turisti, afferma senza ombra di dubbio di aver sentito tra quelle mura voci, urla e rumori inspiegabili terrificanti.

Scrivi commento

Commenti: 0