La casa di Winchester

di Roberta Faliva

 

La casa è opera della mente di Sarah Winchester, vedova di William Wirt Winchester, figlio dell’inventore dell’omonima arma da fuoco.

Sarah ebbe una figlia da Wirt, la quale all’età di 10 anni si ammalò gravemente e morì. Era il 1866 e 15 anni dopo, nel 1881 anche suo marito fece la stessa fine e la lasciò sola. In preda allo sconforto la vedova Winchester cominciò a interrogarsi sul perché di tutto ciò e nella sua ricerca incappò in una medium di Boston, la quale le spiegò la sua malasorte.
Secondo la sedicente spiritista sui Winchester gravava una maledizione e lei, Winchester acquisita, non ne era esclusa. L’invenzione del signor Winchester aveva messo fine a tantissime vite, interrotte bruscamente da uno o più colpi di Winchester; anime vendicative cercavano giustizia dall’aldilà. Sarah Winchester era ormai condannata a sua volta a meno che non avesse placato l’ira di queste anime costruendo una casa che le ospitasse tutte. Ma non bastava: qualora avesse interrotto la costruzione della grande casa, gli spiriti l’avrebbero comunque uccisa.
La vedova Winchester non ci pensò due volte e cominciò a costruire la casa seguendo le regole della medium.
Da allora la vedova Winchester iniziò a dormire ogni notte in una stanza diversa, per confondere gli spiriti che volevano ucciderla.

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